Dal 1870, la nostra famiglia cura i vigneti con lungimiranza, operando scelte innovative e consapevoli, capaci di favorire la più completa espressione del Capriano del Colle DOC esaltando le caratteristiche specifiche dei vitigni, in particolare del Marzemino.
Un percorso di valorizzazione paziente del terroir nel rispetto della tradizione e della terra.
Tenuta la Vigna
Innovazione e Sostenibilità
A Tenuta La Vigna creiamo vini da un secolo e mezzo, rispettando il ritmo lento della natura. Ogni giorno attraversiamo i nostri vigneti, li osserviamo, studiamo, comprendiamo i meccanismi naturali che li guidano. Coltiviamo il terroir nel modo più rispettoso per far emergere la natura essenziale dei suoi frutti. Con amore, umiltà, pazienza.
Anche le innovazioni seguono la regola del giusto tempo di attesa, della meditazione, della consapevolezza necessaria per scegliere la strada migliore.
Il ciclo della terra non segue i cambiamenti repentini delle mode; per noi “innovare” significa capire che un cambiamento è necessario; ed è questa consapevolezza che rappresenta il seme dell’innovazione stessa.
Il nostro modo di lavorare la vite combina le migliori tradizioni del passato alle moderne tecnologie. La conoscenza del carattere dei nostri vitigni, la cura del loro potenziale e individualità, la valutazione ragionata di nuove opportunità, ci permettono di praticare una viticoltura convenzionale-integrata mirata al rispetto dell’equilibrio naturale e della biodiversità.
Amiamo e rispettiamo la natura che ci accoglie e siamo orgogliosi dei progressi ottenuti in ambito di viticoltura sostenibile, sviluppata combinando diverse strategie che applicano il lato positivo di ogni metodo.
Strategie che ci consentono di preservare e tutelare l’ambiente, consumando una sempre minore quantità di energia fossile e inquinando il meno possibile. Garantendo l’unicità, la naturalità e l’altissima qualità dei nostri vini.
Tenuta la Vigna
I vigneti
I nostri vigneti si sviluppano su 9 ettari con 6800/7200 piante a ettaro, distribuiti fra Marzemino, Sangiovese e Merlot per i rossi, Trebbiano e Chardonnay per i bianchi, nel cuore della Doc Capriano del Colle, il Montenetto. Una zona singolare per conformazione geologica e microclima ideali alla viticoltura.
L’argillosità del terreno, la buona escursione termica giornaliera e la scarsa piovosità contribuiscono a dare ai vini a bacca rossa pigmentazioni molto intense, sensazioni olfattive complesse, la giusta ricchezza in alcool e morbidezza, e ai vini bianchi mineralità e sapidità. Ne sono la prova le vecchie annate che sono in grado di esprimere la vocazionalità anche dopo molti anni di affinamento.
La selezione precisa e scrupolosa dei grappoli consente di calibrare il giusto carico produttivo a pianta, garantendo espressione della tipicità del vitigno in questo territorio unico.
L’uva viene raccolta esclusivamente a mano, deposta in piccole casse e portata alla cantina per la diraspatura e l’immediata pigiatura, al fine di conservare le caratteristiche del frutto.
Tenuta la Vigna
Storia
La famiglia Botti
La famiglia Botti è presente sul Montenetto fin dal 1870, creando e sviluppando negli anni un fortissimo legame con l'agricoltura e in particolare con la vigna.
1870
Nuove vigne
Un amore che si rafforza nei primi anni del '900, quando Giuseppe Botti acquista nuove vigne da un fondo di una famiglia nobiliare di Brescia, portando la proprietà a 10 ettari.
1900
Lo sviluppo dell'azienda continua
Lo sviluppo dell'azienda continua negli anni '20 ad opera di Marco Botti, con la fondazione di una fabbrica di concimi e di un deposito per granaglie, culminando negli anni ‘50 con la creazione di una distilleria.
Sono anni di forte fermento, in cui diventano particolarmente famosi i Corsi di Agricoltura indetti dalla nostra famiglia, in particolare quello per la potatura della vite e quello per gli innesti.
1920-1950
Ugo Botti
Spirito pionieristico, Ugo crede fortemente nella potenzialità del Montenetto ed è uno dei fautori della DOC Capriano del Colle nel 1981, facendosi promotore, negli anni successivi, della fondazione del Consorzio Capriano del Colle DOC, oggi Consorzio Vini Montenetto, con l'intento di creare una rete collaborativa con gli altri produttori.
1981
Tenuta la Vigna
Dopo Giuseppe e Marco, Ugo Botti, terza generazione di vignaioli, fonda Tenuta la Vigna nel 1982, curando personalmente la ristrutturazione della cantina e degli antichi vigneti, nel rispetto del tempo e delle stagioni.
1982
Metodo Classico Brut
Nella nuova azienda appena fondata, Ugo inizia a produrre tutte le tipologie Rosse e Bianche DOC e nel 1986 avvia il suo progetto “Bollicine” Metodo Classico Brut con uve Chardonnay e una piccola percentuale di Trebbiano, progetto che è stato rafforzato negli anni con la piantumazione di cloni di Chardonnay adatti in particolar modo alla spumantizzazione, tralasciando del tutto il Trebbiano.
1986
Anna Botti
Ugo viene ben presto affiancato dalla figlia Anna, che ha dato slancio alla cantina inserendo quella giusta dose di modernità in un processo evolutivo sempre più complesso e tecnologicamente avanzato, indispensabile per affrontare la grande sfida dell'agricoltura moderna della sostenibilità energetica della filiera.
1991
Associazione Strada del Vino dei Colli Longobardi
Nel 2002 Tenuta La Vigna aderisce e sostiene la fondazione dell'Associazione Strada del Vino dei Colli Longobardi, per la valorizzazione e promozione in senso turistico delle produzioni vitinicole e agricole.
2002
Il meglio di sé
Tenuta La Vigna, mettendo al centro del proprio lavoro la volontà di fare un vino che sappia sempre manifestare il meglio di sé, salvaguarda il patrimonio ricevuto in eredità. Patrimonio che verrà tramandato alla quinta e nuova generazione, insieme al sogno del trisavolo Giuseppe.
Oggi
Tenuta la Vigna
Il Montenetto
Un altopiano singolare, composto di argilla, limo, sabbie fini. Terreni poco adatti alla coltivazione agricola in genere, ma particolarmente vocati per la vicoltura, grazie anche all’ottima esposizione di cui godono.
Ne sono prova le diverse tipologie di vini che qui si producono, in particolare le elevate potenzialità espresse dalle varietà storiche come il Marzemino e il Trebbiano.